Nursery
Telefonateci o scriveteci per avere notizie
sulle prossime cucciolate
dell'allevamento Comte D'Eau
I nostri cuccioli:
internet è sicuramente un ottimo mezzo di contatto tra chi ha un cucciolo da cedere e chi invece lo vuole accogliere, ciononostante, non troviamo giusto che gli eventuali cuccioli siano messi in esposizione su una vetrina virtuale e naturalmente tanto meno in una vetrina di un negozio.
Qui troverete delle brevi immagini di rappresentanza, ma i nostri cuccioli eventualmente disponibili, sono con la loro mamma nel rispetto anche della loro sfera privata.
Chi volesse può scriverci o meglio telefonarci. Non spediamo cuccioli, chi ci sceglie deve comunque farci vista e valutare con noi, se è il caso di fare il passo e quale piccolo scegliere. È giusto che chi accarezza l'idea di accogliere un cucciolo nella propria casa cerchi tutte le garanzie , ma anche noi prima di affidarli, vogliamo le nostre.
L'allevamento Comte d'Eau, non produce molte cucciolate, nonostante un buon numero di riproduttori di alta qualità, proprio per dedicare ai cuccioli il giusto tempo (minimo 3-4 mesi) prima di lasciarli allontanare da casa.
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dell'allevamento Comte D'Eau
Tel.: 0184 - 230304
I nostri cuccioli:
internet è sicuramente un ottimo mezzo di contatto tra chi ha un cucciolo da cedere e chi invece lo vuole accogliere, ciononostante, non troviamo giusto che gli eventuali cuccioli siano messi in esposizione su una vetrina virtuale e naturalmente tanto meno in una vetrina di un negozio.
Qui troverete delle brevi immagini di rappresentanza, ma i nostri cuccioli eventualmente disponibili, sono con la loro mamma nel rispetto anche della loro sfera privata.
Chi volesse può scriverci o meglio telefonarci. Non spediamo cuccioli, chi ci sceglie deve comunque farci vista e valutare con noi, se è il caso di fare il passo e quale piccolo scegliere. È giusto che chi accarezza l'idea di accogliere un cucciolo nella propria casa cerchi tutte le garanzie , ma anche noi prima di affidarli, vogliamo le nostre.
L'allevamento Comte d'Eau, non produce molte cucciolate, nonostante un buon numero di riproduttori di alta qualità, proprio per dedicare ai cuccioli il giusto tempo (minimo 3-4 mesi) prima di lasciarli allontanare da casa.
Accogliere un cucciolo:
parliamo di un passo importante, un cucciolo che presto diventerà adulto, deve essere già educato dall'allevatore, e chi lo ospiterà dovrà impegnarsi a farlo crescere come improntato da piccolo, il cucciolo deve essere completamente vaccinato prima di cambiare casa ma anche nella nuova casa andrà seguito annualmente sotto il profilo veterinario, essendo pure consapevoli di una spesa annuale. Il cane che entra in casa, diventa parte integrante della famiglia, si cane, ma comunque una presenza in più nell'ambito familiare, darà molto per quel che chiede, ma quel che chiede non gli andrà mai negato.
È importante che i genitori sappiano, se il cane è destinato ad un bimbo, che farglielo avere e poi per qualsiasi motivo toglierlo è crudele, ma anche i bimbi devono esser consapevoli, che in casa non arriva un banalissimo gioco, ma un vero esser vivente. Chi è single si riempirà la vita, ma dal canto suo dovrà far fare una bella vita al suo cane. Chi è anziano, sarà allegro di avere un cavalier King Charles accanto, serenità ed allegria, ma sia consapevole dei suoi anni. Insomma, accertiamoci bene di quello che stiamo facendo, e se tutto torna sarà una festa possedere uno di questi piccoli cani, sani ed intelligenti, che con l'uomo e la sua casa instaurano, a patto che sia un vero "cavalier" ben selezionato e seguito da sul allevatore, un bellissimo rapporto che durerà negli anni.
Educazione:
L'educazione del Cavalier è molto semplice...ma può diventare difficile se il proprietario non ricorda di essere sempre coerente: quello che il cucciolo apprende, nel bene e nel male, resta per tutta la vita. Quindi dipende dal padrone ricordarsi di fargli capire subito ciò che è lecito e ciò che è "tabù", perché lui lo ricorderà per sempre e sarà ben difficile che perda un'abitudine.
Se quelle acquisite sono state buone, sarà un cane meraviglioso: se sono state cattive...be', è colpa di chi gli ha permesso di prendersi certe libertà! Questa razza è ancora piuttosto rara e poco conosciuta, quindi seguire i consigli del classico "amico che sa tutto sui cani" può essere molto rischioso: è molto meglio che sia l'allevatore a dare suggerimenti dettati dalla sua lunga esperienza! Per questo noi seguiamo i nostri cuccioli per tutta la vita, cercando sempre di consigliare i proprietari: lo facciamo per affetto, visto che i "nostri bambini" restano sempre nel nostro cuore, ma anche perché ci interessa seguire la nostra selezione e sapere come crescono i cuccioli, sia fisicamente sia caratterialmente.
Ancora informazioni utili:
*Le insidie di internet, i pedigree, i microchip
Chi accarezza l'idea di accogliere nella propria dimora un cucciolo, oggi giorno si informa attraverso la rete, e si trova spesso davanti a informazioni devianti e sbagliate, come accade nel caso del pedigree. Un tam tam disonesto ha in qualche modo infuso nel neofita la convinzione che il cane con pedigree costa di più o che il prezzo di un cane da esposizione può essere maggiore di un cane da compagnia. Analizziamo i punti: il pedigree del cane è uno degli elementi che contraddistingue l'orgoglioso lavoro di un allevatore serio, è la prova tangibile di come ha allevato e di come ha selezionato la genealogia relativa al suo allevamento (linea di sangue). Il pedigree costa poche decine di euro, all'atto della nascita dei cuccioli l'allevatore denuncia la cucciolata compilando un modulo A il cui costo va da 14 a 22 euro a seconda del giorno di presentazione; quando il cucciolo sarà provvisto di microchip e relativo nome si procede alla compilazione del modulo B il cui costo va da 19 a 28 euro. A conti fatti, quindi, un pedigree costa davvero poco! Il fatto che pseudo allevatori propongano cuccioli senza pedigree a prezzi "apparentemente " contenuti (in ogni caso un cane senza pedigree non è da considerarsi un cane di razza) fa emergere alcuni dubbi: in primis, se vi è davvero un certo amore per il proprio lavoro svolto (negando il pedigree non si è orgogliosi del lavoro fatto), ma pure se alla base di questa" pratica" non vi sia il gran desiderio di nascondere la provenienza del cane, chi può infatti garantire che un cane è davvero nato in Italia e presso quell'allevamento, se non vi è il pedigree a supporto di questa certezza? Non vi è documento, non vi è traccia! Inoltre si è fuori legge, perché ogni allevatore che accoppia dei cani di razza , deve far emettere a tutti gli eventuali cuccioli nati il loro pedigree, anche se qualcuno di questi presentasse tare, difetti, anomalie. Questa è la legge e la legge vuole pure che il cane esca dall'allevamento già con il suo microchip registrato, il cui numero si ritroverà sul pedigree. Appena il cane viene ceduto, l'allevatore deve comunicare all'anagrafe canina di appartenenza il suo cambio di residenza indicando il nuovo proprietario, stessa pratica si farà nei confronti dell'ENCI con il pedigree.
La mamma, il papà:
Spesso si dice che è sufficiente poter vedere i genitori per stare tranquilli, ma non sempre è vero: una coppia di cavalier è pronta ad accogliere una cucciolata di cani importati, giocarci e accudirla come se fosse la loro, traendo in inganno chi magari, è più pronto a farsi coinvolgere emotivamente che ad analizzare con una certa freddezza i fatti. Per quel che concerne la visione parentale (si tenga conto, che degli stalloni, dopo la 5° cucciolata, si deve depositare un campione biologico , che permetta in qualsiasi momento di effettuare un analisi parentale, e che l' Enci effettua controlli a caso tra gli allevatori ), non bastano "mammy e papy", ma tutto il contesto di un allevamento, ben allestito e costituito da più soggetti presenti, con nursery e contesti tangibili.
Il diritto di monta: si, può esser che un allevatore dia in monta un proprio soggetto e che a risarcimento di ciò pretenda un cucciolo che poi potrebbe vendere, ma non deve essere la regola, per lo più può esser un evento occasionale.
La disponibilità:
la razza che state seguendo in questo momento, è risaputo, non ha in genere parti facili , spesso si deve ricorrere a tagli cesarei , inoltre le cucciolate non sono mai molto numerose (la media si aggira su tre- quattro piccoli, raramente sette o otto, a meno che non ci siano influenze di altre razze o le fattrici siano così fuori tipo per taglia , conformazione nonché genetica, da risultare così prolifiche. Per un bel cucciolo di cavalier King Charles spaniel si deve sempre aspettare, non sono cani da allevare in batteria, tanto meno, ahinoi, chiusi in box e canili! Un cavalier king charles spaniel ne patirebbe, come del resto ogni animale, ma il cavalier King Charles spaniel un po' di più, questo nobile cane non può vivere rinchiuso e abbandonato a se stesso. Il cavalier King Charles spaniel nasce per amare il suo padrone, per dipendere da lui ed entrare con lui in una splendida simbiosi. Se davvero amate questi esseri non incentivate l'allevamento selvaggio e il maltrattamento di fattrici e cuccioli, perché se così fosse, dovrete pensare che mentre accarezzate il vostro amico, satollo, amato e vezzeggiato, la sua mamma è chiusa in un box a patire di malinconia, a sperare nella pietà di una carezza. Rifletteteci. Parimenti l'allevatore scrupoloso non dovrà lasciare andare un suo cucciolo in una famiglia che non gli offra giuste garanzie e dovrà impegnarsi, se davvero vuole bene ai suoi cani, a riaccogliere un suo soggetto, se i casi della vita (e può succedere) un giorno non gli permettano di vivere più con la sua famiglia adottiva.
Problematiche di salute
Non regolati da impellenti leggi della natura, come succede per razze e specie che vivono in totale libertà, i cani di razza, come gli umani, forse perché selezionati da questo modus operandi viziato nei confronti della natura, si portano dietro anomalie e tare, ma è inevitabile, l'uomo con il suo lavoro di selezione ha fissato tante qualità, ma anche alcuni difetti. Premesso che anche i cani meticci si portano dietro le loro belle tare (ne abbiamo e ne abbiamo avuti parecchi e anche loro, povere bestiole, possono essere affette da patologie oculari, patologie cardiache e caratteriali) per quel che riguarda il cane di razza, per quanto l'allevatore cerchi di combattere patologie e tare genetiche, non si può escludere che si possano verificare casi di anomalie, anche da genitori testati. Ci si difende sì, con i test , ma soprattutto con il valore dello stock di allevamento, la casistica e lo storico, eliminando dalla riproduzione quel soggetto che abbia dato prova di trasmettere caratteri indesiderati; se un soggetto nella sua vita riproduce una tantum un soggetto affetto da una patologia, non lo si può demonizzare, ma se un soggetto riproduce sistematicamente caratteristiche indesiderate ( per esempio cani timidi), sarà il caso di non utilizzarlo più in riproduzione. Certo è che tutto questo lo si può raggiungere solo con anni di esperienza e allevando con cani ben conosciuti.
Ora è importante che chi si avvicina ad un cane di razza sappia che, come può succedere per gli umani, gli possa capitare un soggetto che un giorno svilupperà una patologia, il che non giustifica la possibilità che una persona si porti a casa un cucciolo che sia già cardiopatico a tre mesi! Chi non può spendere per un cane e si accontenta di quello che costa poco, sappia che un giorno potrebbe anche trovarsi a dover spendere molto di più in veterinari e farmaci. Se non si può affrontare una certa spesa è bene rinunciare in partenza, magari optando per un altro animaletto, piuttosto che volere a tutti i costi spendere il meno possibile per un animale che non solo ammalandosi finirebbe per far spendere molto di più ma che, morendo, finirebbe per incidere sulla sfera affettiva di una famiglia, soprattutto se ci sono bambini.
La certezza della provenienza da un allevamento prestigioso
Altro argomento su cui bisogna porre la massima attenzione è quando si parla di linea di sangue, parolone che riempiono la bocca magari di chi nemmeno sa cosa vuole dire. In realtà si tratta di un "filone" genetico di cani razzatori che riescono a trasmettere i loro caratteri, si spera positivi. Per fissare una linea di sangue ci vogliono anni di studi e accoppiamenti oltre a una buona dose di talento e intuito. Un cane campione nato per caso lascia il tempo che trova! Noi abbiamo sempre allevato in purezza, cioè senza immissione di cani della stessa razza ma di origine esterna e per non cadere nella consanguineità stretta, i soggetti utili, in tanti anni di lavoro li abbiamo selezionati in casa nostra. Un paio di volte siamo dovuti ricorrere a qualche stallone esterno, non comperando una monta, ma il soggetto stesso in maniera da poterlo studiare da vicino e sempre con molto sospetto! Solo alcuni soggetti "esterni" sono stati inseriti nel nostro piano di perpetuazione e miglioramento della razza, impiegati cum grano salis e solo dopo che ci abbiano trasmesso una certa serenità. Nell'ambiente c'è però chi rubacchia il nome, il metodo è semplice si cerca di circuire qualche nostro cliente, chiedendo una monta, l'obbiettivo è di mettere nel pedigree dei loro cani il nostro nome. Questo può permettere senza dire menzogna di dire "discende dai Comte d'Eau" , ma la non menzogna cela però un falsa illusione: i Comte d'Eau nascono solo da noi, attraverso accoppiamenti mirati e studiati secondo la nostra esperienza e intuito che ad onore del vero hanno dato conferma negli anni, parliamo di pedigree portanti il nostro affisso quasi interamente nei predecessori.
Lo abbiamo sempre fatto, ma ancor di più oggi che intorno alla razza gravita un gran guazzabuglio, non cediamo i nostri soggetti ad altri allevatori o pseudo tali, non per superbia, ma per rispetto al nostro lavoro e nei confronti di quelle persone che per non portarsi a casa un simil cavalier chiedono a noi un nostro cane, con le sue caratteristiche ben fissate e ricercate; parimenti ci auguriamo che la nostra clientela, con la serietà che l'ha sempre contraddistinta, non si lasci abbindolare cedendo il sangue dei nostri cani a chicchessia , così che i Comte d'Eau rimangano tali finché Marina e Pietro vorranno ancora farli nascere.
E' così difficile avere un nostro cane? Un poco si, ma nell'interesse di chi li vuole, non possiamo allevare molte cucciolate, per seguirle al meglio e a secondo del cucciolo stesso. Non tutti i cuccioli sono pronti a partire a tre mesi, questi simpatici compagnoni non si possono crescere con sistemi standardizzati, parliamo di cani particolarmente sensibili, le cose fatte bene richiedono i loro tempi. I nostri nuovi cuccioli tendenzialmente li adottano persone già nostri clienti, persone che vogliono attingere nuovamente nel nostro vivaio per allietarsi la vita, ma comunque , se si ha pazienza, piano piano si arriva ad avere un nostro piccoletto, ma bisogna aspettarlo, in certi casi , anche più di … "nove mesi"!
parliamo di un passo importante, un cucciolo che presto diventerà adulto, deve essere già educato dall'allevatore, e chi lo ospiterà dovrà impegnarsi a farlo crescere come improntato da piccolo, il cucciolo deve essere completamente vaccinato prima di cambiare casa ma anche nella nuova casa andrà seguito annualmente sotto il profilo veterinario, essendo pure consapevoli di una spesa annuale. Il cane che entra in casa, diventa parte integrante della famiglia, si cane, ma comunque una presenza in più nell'ambito familiare, darà molto per quel che chiede, ma quel che chiede non gli andrà mai negato.
È importante che i genitori sappiano, se il cane è destinato ad un bimbo, che farglielo avere e poi per qualsiasi motivo toglierlo è crudele, ma anche i bimbi devono esser consapevoli, che in casa non arriva un banalissimo gioco, ma un vero esser vivente. Chi è single si riempirà la vita, ma dal canto suo dovrà far fare una bella vita al suo cane. Chi è anziano, sarà allegro di avere un cavalier King Charles accanto, serenità ed allegria, ma sia consapevole dei suoi anni. Insomma, accertiamoci bene di quello che stiamo facendo, e se tutto torna sarà una festa possedere uno di questi piccoli cani, sani ed intelligenti, che con l'uomo e la sua casa instaurano, a patto che sia un vero "cavalier" ben selezionato e seguito da sul allevatore, un bellissimo rapporto che durerà negli anni.
Educazione:
L'educazione del Cavalier è molto semplice...ma può diventare difficile se il proprietario non ricorda di essere sempre coerente: quello che il cucciolo apprende, nel bene e nel male, resta per tutta la vita. Quindi dipende dal padrone ricordarsi di fargli capire subito ciò che è lecito e ciò che è "tabù", perché lui lo ricorderà per sempre e sarà ben difficile che perda un'abitudine.
Se quelle acquisite sono state buone, sarà un cane meraviglioso: se sono state cattive...be', è colpa di chi gli ha permesso di prendersi certe libertà! Questa razza è ancora piuttosto rara e poco conosciuta, quindi seguire i consigli del classico "amico che sa tutto sui cani" può essere molto rischioso: è molto meglio che sia l'allevatore a dare suggerimenti dettati dalla sua lunga esperienza! Per questo noi seguiamo i nostri cuccioli per tutta la vita, cercando sempre di consigliare i proprietari: lo facciamo per affetto, visto che i "nostri bambini" restano sempre nel nostro cuore, ma anche perché ci interessa seguire la nostra selezione e sapere come crescono i cuccioli, sia fisicamente sia caratterialmente.
Ancora informazioni utili:
*Le insidie di internet, i pedigree, i microchip
Chi accarezza l'idea di accogliere nella propria dimora un cucciolo, oggi giorno si informa attraverso la rete, e si trova spesso davanti a informazioni devianti e sbagliate, come accade nel caso del pedigree. Un tam tam disonesto ha in qualche modo infuso nel neofita la convinzione che il cane con pedigree costa di più o che il prezzo di un cane da esposizione può essere maggiore di un cane da compagnia. Analizziamo i punti: il pedigree del cane è uno degli elementi che contraddistingue l'orgoglioso lavoro di un allevatore serio, è la prova tangibile di come ha allevato e di come ha selezionato la genealogia relativa al suo allevamento (linea di sangue). Il pedigree costa poche decine di euro, all'atto della nascita dei cuccioli l'allevatore denuncia la cucciolata compilando un modulo A il cui costo va da 14 a 22 euro a seconda del giorno di presentazione; quando il cucciolo sarà provvisto di microchip e relativo nome si procede alla compilazione del modulo B il cui costo va da 19 a 28 euro. A conti fatti, quindi, un pedigree costa davvero poco! Il fatto che pseudo allevatori propongano cuccioli senza pedigree a prezzi "apparentemente " contenuti (in ogni caso un cane senza pedigree non è da considerarsi un cane di razza) fa emergere alcuni dubbi: in primis, se vi è davvero un certo amore per il proprio lavoro svolto (negando il pedigree non si è orgogliosi del lavoro fatto), ma pure se alla base di questa" pratica" non vi sia il gran desiderio di nascondere la provenienza del cane, chi può infatti garantire che un cane è davvero nato in Italia e presso quell'allevamento, se non vi è il pedigree a supporto di questa certezza? Non vi è documento, non vi è traccia! Inoltre si è fuori legge, perché ogni allevatore che accoppia dei cani di razza , deve far emettere a tutti gli eventuali cuccioli nati il loro pedigree, anche se qualcuno di questi presentasse tare, difetti, anomalie. Questa è la legge e la legge vuole pure che il cane esca dall'allevamento già con il suo microchip registrato, il cui numero si ritroverà sul pedigree. Appena il cane viene ceduto, l'allevatore deve comunicare all'anagrafe canina di appartenenza il suo cambio di residenza indicando il nuovo proprietario, stessa pratica si farà nei confronti dell'ENCI con il pedigree.
La mamma, il papà:
Spesso si dice che è sufficiente poter vedere i genitori per stare tranquilli, ma non sempre è vero: una coppia di cavalier è pronta ad accogliere una cucciolata di cani importati, giocarci e accudirla come se fosse la loro, traendo in inganno chi magari, è più pronto a farsi coinvolgere emotivamente che ad analizzare con una certa freddezza i fatti. Per quel che concerne la visione parentale (si tenga conto, che degli stalloni, dopo la 5° cucciolata, si deve depositare un campione biologico , che permetta in qualsiasi momento di effettuare un analisi parentale, e che l' Enci effettua controlli a caso tra gli allevatori ), non bastano "mammy e papy", ma tutto il contesto di un allevamento, ben allestito e costituito da più soggetti presenti, con nursery e contesti tangibili.
Il diritto di monta: si, può esser che un allevatore dia in monta un proprio soggetto e che a risarcimento di ciò pretenda un cucciolo che poi potrebbe vendere, ma non deve essere la regola, per lo più può esser un evento occasionale.
La disponibilità:
la razza che state seguendo in questo momento, è risaputo, non ha in genere parti facili , spesso si deve ricorrere a tagli cesarei , inoltre le cucciolate non sono mai molto numerose (la media si aggira su tre- quattro piccoli, raramente sette o otto, a meno che non ci siano influenze di altre razze o le fattrici siano così fuori tipo per taglia , conformazione nonché genetica, da risultare così prolifiche. Per un bel cucciolo di cavalier King Charles spaniel si deve sempre aspettare, non sono cani da allevare in batteria, tanto meno, ahinoi, chiusi in box e canili! Un cavalier king charles spaniel ne patirebbe, come del resto ogni animale, ma il cavalier King Charles spaniel un po' di più, questo nobile cane non può vivere rinchiuso e abbandonato a se stesso. Il cavalier King Charles spaniel nasce per amare il suo padrone, per dipendere da lui ed entrare con lui in una splendida simbiosi. Se davvero amate questi esseri non incentivate l'allevamento selvaggio e il maltrattamento di fattrici e cuccioli, perché se così fosse, dovrete pensare che mentre accarezzate il vostro amico, satollo, amato e vezzeggiato, la sua mamma è chiusa in un box a patire di malinconia, a sperare nella pietà di una carezza. Rifletteteci. Parimenti l'allevatore scrupoloso non dovrà lasciare andare un suo cucciolo in una famiglia che non gli offra giuste garanzie e dovrà impegnarsi, se davvero vuole bene ai suoi cani, a riaccogliere un suo soggetto, se i casi della vita (e può succedere) un giorno non gli permettano di vivere più con la sua famiglia adottiva.
Problematiche di salute
Non regolati da impellenti leggi della natura, come succede per razze e specie che vivono in totale libertà, i cani di razza, come gli umani, forse perché selezionati da questo modus operandi viziato nei confronti della natura, si portano dietro anomalie e tare, ma è inevitabile, l'uomo con il suo lavoro di selezione ha fissato tante qualità, ma anche alcuni difetti. Premesso che anche i cani meticci si portano dietro le loro belle tare (ne abbiamo e ne abbiamo avuti parecchi e anche loro, povere bestiole, possono essere affette da patologie oculari, patologie cardiache e caratteriali) per quel che riguarda il cane di razza, per quanto l'allevatore cerchi di combattere patologie e tare genetiche, non si può escludere che si possano verificare casi di anomalie, anche da genitori testati. Ci si difende sì, con i test , ma soprattutto con il valore dello stock di allevamento, la casistica e lo storico, eliminando dalla riproduzione quel soggetto che abbia dato prova di trasmettere caratteri indesiderati; se un soggetto nella sua vita riproduce una tantum un soggetto affetto da una patologia, non lo si può demonizzare, ma se un soggetto riproduce sistematicamente caratteristiche indesiderate ( per esempio cani timidi), sarà il caso di non utilizzarlo più in riproduzione. Certo è che tutto questo lo si può raggiungere solo con anni di esperienza e allevando con cani ben conosciuti.
Ora è importante che chi si avvicina ad un cane di razza sappia che, come può succedere per gli umani, gli possa capitare un soggetto che un giorno svilupperà una patologia, il che non giustifica la possibilità che una persona si porti a casa un cucciolo che sia già cardiopatico a tre mesi! Chi non può spendere per un cane e si accontenta di quello che costa poco, sappia che un giorno potrebbe anche trovarsi a dover spendere molto di più in veterinari e farmaci. Se non si può affrontare una certa spesa è bene rinunciare in partenza, magari optando per un altro animaletto, piuttosto che volere a tutti i costi spendere il meno possibile per un animale che non solo ammalandosi finirebbe per far spendere molto di più ma che, morendo, finirebbe per incidere sulla sfera affettiva di una famiglia, soprattutto se ci sono bambini.
La certezza della provenienza da un allevamento prestigioso
Altro argomento su cui bisogna porre la massima attenzione è quando si parla di linea di sangue, parolone che riempiono la bocca magari di chi nemmeno sa cosa vuole dire. In realtà si tratta di un "filone" genetico di cani razzatori che riescono a trasmettere i loro caratteri, si spera positivi. Per fissare una linea di sangue ci vogliono anni di studi e accoppiamenti oltre a una buona dose di talento e intuito. Un cane campione nato per caso lascia il tempo che trova! Noi abbiamo sempre allevato in purezza, cioè senza immissione di cani della stessa razza ma di origine esterna e per non cadere nella consanguineità stretta, i soggetti utili, in tanti anni di lavoro li abbiamo selezionati in casa nostra. Un paio di volte siamo dovuti ricorrere a qualche stallone esterno, non comperando una monta, ma il soggetto stesso in maniera da poterlo studiare da vicino e sempre con molto sospetto! Solo alcuni soggetti "esterni" sono stati inseriti nel nostro piano di perpetuazione e miglioramento della razza, impiegati cum grano salis e solo dopo che ci abbiano trasmesso una certa serenità. Nell'ambiente c'è però chi rubacchia il nome, il metodo è semplice si cerca di circuire qualche nostro cliente, chiedendo una monta, l'obbiettivo è di mettere nel pedigree dei loro cani il nostro nome. Questo può permettere senza dire menzogna di dire "discende dai Comte d'Eau" , ma la non menzogna cela però un falsa illusione: i Comte d'Eau nascono solo da noi, attraverso accoppiamenti mirati e studiati secondo la nostra esperienza e intuito che ad onore del vero hanno dato conferma negli anni, parliamo di pedigree portanti il nostro affisso quasi interamente nei predecessori.
Lo abbiamo sempre fatto, ma ancor di più oggi che intorno alla razza gravita un gran guazzabuglio, non cediamo i nostri soggetti ad altri allevatori o pseudo tali, non per superbia, ma per rispetto al nostro lavoro e nei confronti di quelle persone che per non portarsi a casa un simil cavalier chiedono a noi un nostro cane, con le sue caratteristiche ben fissate e ricercate; parimenti ci auguriamo che la nostra clientela, con la serietà che l'ha sempre contraddistinta, non si lasci abbindolare cedendo il sangue dei nostri cani a chicchessia , così che i Comte d'Eau rimangano tali finché Marina e Pietro vorranno ancora farli nascere.
E' così difficile avere un nostro cane? Un poco si, ma nell'interesse di chi li vuole, non possiamo allevare molte cucciolate, per seguirle al meglio e a secondo del cucciolo stesso. Non tutti i cuccioli sono pronti a partire a tre mesi, questi simpatici compagnoni non si possono crescere con sistemi standardizzati, parliamo di cani particolarmente sensibili, le cose fatte bene richiedono i loro tempi. I nostri nuovi cuccioli tendenzialmente li adottano persone già nostri clienti, persone che vogliono attingere nuovamente nel nostro vivaio per allietarsi la vita, ma comunque , se si ha pazienza, piano piano si arriva ad avere un nostro piccoletto, ma bisogna aspettarlo, in certi casi , anche più di … "nove mesi"!